La dieta chetogenica è un regime alimentare basato sull’assunzione di cibi che contengono grassi e proteine, eliminando invece quelli che contengono carboidrati. Questo porta il corpo ad entrare in chetosi, in una situazione in cui per produrre energia utilizza il grasso corporeo. La conseguenza di tale comportamento è una rapida perdita di chili in eccesso, per questo chi intraprende questa dieta ha come obiettivo il dimagrimento, ma viene anche utilizzata per curare alcune patologie come l’epilessia e dagli sportivi perché preserva la muscolatura attaccando solamente l’adipe. Per raggiungere lo stato di chetosi è importante mangiare alimenti che non contengono carboidrati e seguire regolarmente questo comportamento senza sgarrare. Gli alimenti consigliati sono: carne, uova, prodotti della pesca, formaggi, ortaggi, oli da condimento. Ciò che invece bisognerebbe evitare sono: legumi, cereali (a meno che non siano integrali), patate, tutta la frutta, alcolici e dolci. L’assunzione delle componenti nutrizionali segue una rigida ripartizione, giornalmente infatti l’organismo deve ricevere: 10% di carboidrati, 20% di proteine, 70% di grassi.
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La chetosi
Per accertarsi di aver raggiunto lo stato di chetosi è possibile svolgere dei test dell’urina, del sangue o del respiro; tuttavia ci sono anche dei segnali rivelatori che non richiedono alcun test: bocca asciutta, aumento della diuresi, alito o sudore acetonico, riduzione dell’appetito, spossatezza. Il livello di chetosi è influenzato dal tipo di dieta (esistono vari tipi di dieta chetogenica) e dallo stile di vita di ogni individuo.
Si possono comunque tracciare dei parametri standard:
- chetosi leggera (tra 0,5 e 1,5 mmol/l per litro di sangue)
- chetosi ottimale (tra 1,5 e 3 mmol/l per litro di sangue)
Se i valori sono più alti vuol dire che si è in presenza di malattie o patologie, oppure attività fisica svolta in modo non adeguato.
L’influenza da chetosi – Chetoflu
La dieta chetogenica, più che una dieta dimagrante è considerato un vero e proprio stile di vita, ovviamente da intraprendere sotto monitorazione di uno specialista. Un aspetto negativo è la comparsa di sintomi influenzali soprattutto nelle prime settimane, con un picco che viene raggiunto entro 8 giorni per poi decrescere fino a scomparire nel giro di 20-25 giorni. L’influenza da chetosi è causata dalla disintossicazione del corpo dal glucosio e dal passaggio allo stato di chetosi di cui abbiamo parlato prima. L’influenza da chetosi, detta keto-flu, viene studiata ampiamente e discussa su vari forum online ad essa dedicati, che consigliano come rimedio un’abbondante idratazione e integrazione di elettroliti. Colpisce ovviamente solo chi segue una dieta chetogenica ed è uno degli effetti collaterali più frequenti. Come abbiamo detto sono sintomi transitori che scompaiono con il tempo e possono indurre una persona a smettere la dieta, ma è consigliabile non farlo perché si tratta solo di un periodo di adattamento del corpo al nuovo regime alimentare. I sintomi sono: cefalea, alito cattivo, crampi muscolari, sonnolenza, difficoltà di concentrazione, disturbi gastrointestinali, stanchezza, spossatezza, nausea, capogiri, alterazioni del battito cardiaco.
Come prevenire/affrontare l’influenza da chetosi
L’influenza da chetosi colpisce l’80% delle persone che intraprendono la dieta chetogenica, ma la durata può variare in base alle caratteristiche di ogni persona: in alcuni dura qualche ora, in altri un paio di settimane. Ci sono alcuni accorgimenti che si possono adottare per prevenirla o per trattarla al meglio:
- bere tantissima acqua perché il corpo durante questa dieta perde motissimi liquidi e quindi c’è un alto rischio di disidratazione. E’ fondamentale assumere almeno 3 litri al giorno di acqua possibilmente naturale e non troppo fredda;
- assumere integratori di elettroliti, che il corpo perde in grande quantità. Un buon consiglio è quello di mangiare alimenti ricchi di sodio, potassio e magnesio uniti ad integratori che non contengano zuccheri e carboidrati;
- bere del brodo preparato con verdure e sale marino o sale rosa è un altro utile accorgimento. Assunto regolarmente aiuta a tenere alto il livello di sodio;
- mangiare ogni volta che se ne sente il bisogno perché in questa prima fase in cui c’è il rischio dell’influenza da chetosi, non è importante perdere peso ma entrare in fase di chetosi velocemente senza stare male. Quindi, senza aver paura delle calorie e di ingrassare, bisgogna mangiare ogni volta che si ha fame, ci sarà poi tempo per tutto il resto;
- aggiungere semi alle verdure per evitare la costipazione o problemi intestinali. Queste fibre, in particolare i semi di chia, lino, girasole, sesamo, papavero sono molto benefiche perché aiutano naturalmente il transito intestinale.